Il pre-print How Far Can We Go in Computer-Assisted Debating?, di Narahiko Inoue, Professore Emerito alla Kyushu University, in pubblicazione presso “RicercAzione”, esamina come il debate supportato dai computer possa affrontare ostacoli tipici dei debater umani, come bias culturali e linguistici o limiti fisici. Definisce innanzitutto cosa si intende per “dibattito accademico”, per poi passare a una panoramica storica del dibattito assistito da computer. Analizza le sfide che i debater devono affrontare e come la tecnologia può aiutarli. Conclude proponendo regole per il dibattito tecnologico e discutendo questioni etiche legate all’uso di avatar digitali nel dibattito.

Storia del dibattito assistito dal computer

Ricerca. I computer venivano usati nel dibattito, in particolare per raccogliere prove ed evidenze. Sebbene in alcuni stili di dibattito, come quello parlamentare, i computer non erano direttamente coinvolti, in altri stili, come il “Policy Debate”, erano essenziali per la ricerca. L’autore condivide la sua esperienza personale, ricordando che durante i suoi anni di college in Giappone, la ricerca era limitata alle fonti stampate, ma negli anni ’80 aveva avuto accesso limitato alle banche dati tramite modem acustico. Solo negli anni ’90, con l’arrivo dei browser web, l’uso di internet è diventato più diffuso nel dibattito.

Scrittura dei discorsi. La scrittura è sempre stata aiutata dalla tecnologia, dal papiro alle macchine da scrivere e ai computer. Durante gli anni universitari negli anni ’70, l’autore utilizzava macchine da scrivere manuali ed elettriche. Nei primi anni ’80, sebbene usasse un computer per digitare, la conservazione era prevalentemente cartacea. Con l’arrivo degli elaboratori portatili, era possibile stampare documenti durante gli eventi, ma non venivano usati direttamente nei dibattiti.

Dibattito da remoto. Il dibattito online, favorito dalla tecnologia, ha superato le barriere geografiche. Dopo la TV e la radio, sono emersi strumenti come e-mail, videoconferenze e mondi virtuali, con i computer al centro di questa evoluzione.

AI Debaters. IBM ha portato l’AI nel dibattito con “Project Debater”, seguendo progetti come “Deep Blue” e “Watson”. Studi, soprattutto giapponesi, hanno indagato AI e NLP nel dibattito, enfatizzando l’importanza di identificare e valutare argomenti. La tecnologia ha già assistito il dibattito competitivo, ma “Project Debater” punta a una completa automazione.

Restrizioni COVID. La pandemia ha accelerato l’uso di strumenti online per dibattiti, come evidenziato all’Università di Kyushu con l’adozione di piattaforme come Moodle e Mixidea. Ciò che era supplementare è diventato la norma a causa delle restrizioni COVID.

Processo del debating assistito dal computer

Debate mediato dal computer. Nel dibattito, un oratore crea e presenta un argomento, mentre gli ascoltatori lo ricevono e rispondono. I computer possono facilitare ogni passo e potrebbero teoricamente condurre il dibattito come robot.

Sistemi di dibattito autonomoSistemi avanzati come “Project Debater” di IBM utilizzano IA per il dibattito. Tuttavia, l’approccio presentato qui enfatizza il dibattito assistito da computer, mantenendo le fasi critiche nelle mani degli esseri umani.

Realtà aumentata. La ricerca giapponese ‘Moonshot’ mira a liberarci dalle limitazioni fisiche e temporali entro il 2050. Avatar come ‘Hatsune Miku’ sono sempre più popolari e potrebbero entrare nel mondo del dibattito, ma ciò solleva questioni di integrità e equità nelle competizioni.

Tecnologie: assistenza indispensabile o sleale potenziamento?

Il dibattito sull’uso della tecnologia, come nei casi sportivi di atleti come Oscar Pistorius, affronta il problema di determinare se la tecnologia è un vantaggio o una necessità. Le regole sportive enfatizzano l’importanza di evitare aiuti esterni ingiusti, ma distinguere tra miglioramento e necessità rimane complesso. Nel dibattito, il computer è essenziale per alcuni, ma un vantaggio per altri, come gli studenti EFL che superano le difficoltà linguistiche. Questo ricorda le controversie sportive sulla classificazione degli atleti. Come nello sport, potrebbero nascere categorie di dibattito basate sull’uso della tecnologia. La crescente dipendenza dalla tecnologia potrebbe portare a dibattiti robotizzati. Un torneo di dibattito aperto potrebbe includere sia robot che umani, classificati in base a chi crea e chi pronuncia gli argomenti. Sebbene il dibattito parlamentare britannico sia estemporaneo, i partecipanti si preparano comunque in anticipo, mentre nel dibattito politico americano gli interventi sono spesso scritti in precedenza, ma possono essere adattati sul momento. Nei tornei di dibattito moderni, l’uso di computer e connessione Internet è comune. Nel dibattito online, la comunicazione avviene prevalentemente tramite computer. Queste tecnologie possono livellare le performance dei partecipanti, in particolare attraverso dispositivi mediati da computer. Si è discusso sul ruolo della tecnologia nel dibattito, paragonandolo all’uso nella competizione atletica, per determinare se sia essenziale o potenzialmente ingiusto.

Sfide nelle competizioni di debate

I dibattiti pubblici possono essere stressanti, specialmente per chi teme di parlare in pubblico. La dinamica del dibattito può ulteriormente scoraggiare alcuni, e chi ha limitazioni fisiche o mentali affronta ulteriori barriere. Le restrizioni dovute al COVID e le difficoltà logistiche complicano la partecipazione, ma l’uso dei computer potrebbe offrire soluzioni.

Pregiudizi culturali/linguistici. Nei dibattiti internazionali, la lingua rappresenta una delle principali sfide. Inoltre, esistono preoccupazioni sull’equità legate a genere, cultura e razza.

Disabilità. I dibattiti non hanno a lungo tenuto conto dei partecipanti disabili, presupponendo che tutti fossero in grado di parlare e confrontarsi fisicamente. È essenziale bilanciare inclusione ed equità nelle competizioni.

Regole e pratiche sull’assistenza dei computer nei tornei attuali. La NSDA ha regole per l’uso di dispositivi elettronici nei tornei di dibattito online. I concorrenti possono usare dispositivi per accedere a Internet, ma non per ricevere aiuti esterni. Internet può essere utilizzato per la ricerca, la comunicazione tra partner e lo scambio di informazioni. Le regole della NSDA permettono l’uso di computer e potrebbero favorire i debaters con disabilità. Al contrario, la WUDC vieta l’uso di Internet durante la preparazione, ma potrebbe consentire eccezioni per i partecipanti con disabilità previa autorizzazione. Nel dibattito stile NPDA, l’uso di informazioni pubblicate è vietato, ma le conoscenze generali sono accettate. Si sono permessi dispositivi per partecipanti con disabilità. L’avanzamento tecnologico porterà probabilmente a nuove regolamentazioni sull’uso dei computer nel dibattito.

Regole proposte

La maggior parte dei tornei permette solo discorsi in inglese, solitamente attraverso microfoni. Nei dibattiti online, tutto avviene attraverso dispositivi elettronici.

Principi di base. Nel dibattito assistito da computer, l’equità è fondamentale. Si potrebbero definire categorie come: ‘Open’, con uso completo del computer; ‘Computer-mediated’, dove il computer aiuta solo in comunicazione e processamento di informazioni; e ‘No computer’, senza assistenza tecnologica durante il dibattito.

Un esempio di regole. Nei dibattiti assistiti da computer: i team possono avere membri umani o virtuali con uniformi o avatar. I discorsi sono orali, trasmessi direttamente o tramite dispositivi. È permessa la traduzione in vari formati, e la durata e qualità del discorso devono essere chiare e comprensibili.

Discussione delle regole. In passato, nei dibattiti erano permessi solo carta e penna, ma ora si usa anche la tecnologia. Sebbene attualmente i debater sono umani, potremmo vedere robot partecipare in futuro. Anche se esistono regole per ridurre i pregiudizi, essi potrebbero ancora persistere. Nei dibattiti, la velocità del discorso può aumentare, soprattutto con l’aiuto della tecnologia. Questo può creare disuguaglianze se solo alcuni hanno accesso a tale tecnologia. Partecipare online a dibattiti può superare barriere geografiche, ma la differenza di fuso orario rimane una sfida. Gli avatar cybernetici potrebbero rappresentarci nei dibattiti, ma ci sono preoccupazioni sull’integrare le loro esperienze con la nostra memoria. Sebbene la tecnologia può migliorare la qualità della vita, c’è scetticismo sul suo reale beneficio. Analogamente, la scrittura ha trasformato la nostra cognizione in passato.

In conclusione, con l’avvento delle nuove tecnologie, dovremmo considerare nuove categorie di dibattito, simili a quelle negli sport paraolimpici. Tuttavia, l’autore solleva dubbi etici sul superare i limiti temporali nei dibattiti virtuali, paragonando l’evoluzione tecnologica all’evoluzione della scrittura.